venerdì 7 febbraio 2014

PER AMORE, SOLO PER AMORE

C’è chi dice che l’Islam sia una religione rispettosa dei diritti umani. In molte nazioni musulmane però, la violenza sulle donne è rampante e spesso impunita. Gli uomini la chiamano “punizione per motivi d’onore”. 

Punite perchè si rifiutano di sposare l'uomo deciso dai genitori. Punite perchè stiano zitte dopo aver subito una violenza sessuale. Punite per il semplice fatto di essere in disaccordo con i famigliari. Punite la maggior parte delle volte, con dell'acido. Punizione inumana che porta la vittima ad affrontare sfide fisiche (che richiedono il trattamento chirurgico a lungo termine) e sfide psicologiche (che richiedono in modo approfondito l'intervento di psicologi e consulenti in ogni fase del recupero fisico).

Ecco alcune storie di queste donne. Le foto sono feroci, come feroce è la loro storia.



Fakhra Younas, sfigurata dal marito troppo geloso. Subisce 39 interventi. Muore suicida a Roma, all'età di 32 anni.



Irum Saeed, 32 anni. Ha ustioni sul viso, schiena e spalle da dodici anni, quando un uomo che aveva respinto nel matrimonio le ha tirato l’acido in mezzo alla strada. È stata operata 25 volte nel tentativo di eliminare le cicatrici.



Sonali Mukherjee, 27 anni. A 17 anni ha visto la sua vita bruciare nell'acido che tre suoi colleghi, accecati dalla vendetta dopo essere stati respinti, le hanno gettato contro. Sonali ha perso tutto: il suo corpo, la vista, l’udito.



Ameheh Bahrami, 34 anni. Nel 2004 viene sfigurata con l’acido da un uomo che diceva di essere innamorato di lei e di amarla alla follia, incapace di accettare il rifiuto alla sua corte, decide di segnarla per sempre gettandole dell’acido sul volto.
Il suo aguzzino, è stato condannato secondo le leggi del taglione presenti a Teheran, ma la stessa Ameneh lo salva qualche minuto prima dell’esecuzione:  avrebbe subito la stessa pena che lui aveva inferito a lei.



Bushra Shari, 41 anni. E' stata bruciata con l’acido gettato sul suo viso dal marito cinque anni anni fa. La ragione? lei voleva divorziare. E’ stata operata 25 volte.



Lei è Nila. È stata "punita" da suo marito a 19 anni, dopo appena poche settimane di matrimonio, per avere espresso la volontà di studiare.



Shameem Akhter, 20 anni. Violentata quando aveva 15 anni da tre uomini che poi le hanno gettato l’acido sul volto. E’ già stata operata 10 volte per mitigare il danno.



Peyara Begum, 43 anni. Non ha acconsentito alla proposta di una relazione con l'insegnante privato di sua figlia. Ora è una non vedente.



Memuna Khan, 23 anni. Bruciata da un gruppo di 3 uomini per risolvere un conflitto insorto fra lei e la sua famiglia. E’ stata operata 21 volte.



L'attrice pakistana Bushra Waiz, 18 anni. Sfigurata in volto dal produttore televisivo Shaukat Khan, dopo il rifiuto di lei alla sua proposta di matrimonio.



Saira Liaqat, 28 anni. Quando aveva 15 anni la sua famiglia l’ha data in sposa a un suo familiare (di solito sono cugini) e ha deciso che vivessero insieme appena lei avesse finito gli studi. Suo marito l’ha bruciata quando lei si è rifiutata di terminare la scuola e andare a vivere con lui. E’ stata operata 9 volte.

Si dirà che non tutte le donne sono trattate così, che sono casi eccezionali. Certo, non tutte le donne sono trattate così ma questi non sono casi eccezionali, purtroppo. Anche senza studiare tomi e statistiche, basta andare a leggere Wikipedia.


Ci sarebbero centinaia di storie e di foto da riportare; tutto ciò che le donne subiscono in paesi dove la loro vita è davvero appesa a un filo, a qualche minuto di ritardo, alla voglia di studiare, al pretendere dignità o ad un semplice no.

Questo è quello che le donne subiscono in diverse zone del mondo


Bruciate vive


Lapidate in piazza.


Costrette a vivere in sacchi di immondizia.


Sfregiate.

1 commento:

  1. Parlando da ateo extraconvinto, ritengo che questi orribili atti di violenza, disumani, e nemmeno pensabili per noi non siano imputabili alla fede islamica.
    Dobbiamo imputarla all'ignoranza, una persona istruita a dovere non commetterebbe gesti simili anche essendo di fede islamica.
    E' inutile continuare a dire che "l’Islam non è una religione rispettosa dei diritti umani" sono tutte fesserie, il rispetto dei diritti umani fa parte di una cultura generale di una persona indipendentemente dalla fede che professa, ogni giorno che passa vedo sempre di piu' che la gente preferisce discriminare e discreditare, ok, in questo caso è piu che lecito, ma viene fatto sempre e se si continua cosi non cambiera' mai niente.

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