Dua Khalil Aswad, 17 anni, lapidata nel 2007. La sua colpa? Aver "disonorato" la sua religione e la sua famiglia.
La morte di una ragazza di quell'età è sempre ingiusta, ma la morte di questa povera ragazza è qualcosa di vomitevole, è l'atto più atroce che un essere umano possa fare.
Rifugiatasi presso un capotribù yazida per paura, viene convinta della sua stessa famiglia a tornare a casa. Una volta tornata, la ragazza, viene portata nella piazza cittadina trascinata per i capelli. Li comincia il suo martirio durato ben 30 minuti: presa a calci e a sassate, chiede inutilmente più volte aiuto fino a che non rimane inerme per terra.
Dopo la morte, il corpo viene legato dietro ad un'auto e trascinato per le strade e, infine, la ragazza viene bruciata e sepolta con un cane.
Ovviamente dei rappresentanti della polizia locale, hanno partecipato a questo orrore.
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