domenica 2 marzo 2014

MADRE TERESA DI CALCUTTA: IL TOPO ALBANESE

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxhe Bojaxhiu è stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Ritenuta santa già da viva grazie a una sagace operazione di marketing, fu beatificata a tempo di record il 19 ottobre 2003 (6 anni dopo la sua morte).
“La protettrice dei poveri” in realtà, li costringeva a vivere i loro ultimi giorni in un ospedale privo di ogni comfort, nonostante le offerte miliardarie provenienti da ogni parte, specie da bancarottieri e dittatori sanguinari.
La qualità delle cure infatti, è stata criticata dalla stampa medica (fra cui il The Lancet e il British Medical Journalche hanno riferito il riuso degli aghi delle siringhe, le cattive condizioni di vita – per via ad esempio dei bagni freddi per tutti i pazienti – e un approccio antimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche).
Nel 1991 il direttore di “The Lancet”, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta la descrisse disorganizzata e in mano a suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con possibilità di guarigione, che comunque rischiavano sempre più la morte per le infezioni e la mancanza di cure.
Anche lo scrittore indiano Aroup Chatterjee e la rivista Stern (che nel 1998 pubblicò un articolo fortemente critico su Madre Teresa, dal titolo “Madre Teresa, dove sono i tuoi milioni?” frutto di una inchiesta durata un anno) hanno avanzato dubbi sul reale impatto delle opere di Madre Teresa.
Aroup Chatterjee in particolare si è mostrato molto polemico nel suo libro Mother Teresa: The Final Verdict, criticando le azioni e le pubbliche dichiarazioni come la posizione antiabortista, l’estrema semplicità delle pratiche mediche del suo ordine che, per esempio era poco incline al trattamento del dolore.
Anche Michaël Parenti, figura conosciuta del movimento progressista nordamericano, ha criticato le sue relazioni con alcuni personaggi quali Keating o “Baby doc”, il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier. Secondo lui madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte
Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell’Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l’ordine di madre Teresa sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria indiana. Secondo lui, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori così come si distingueva nella scarsa visibilità alla destinazione dei fondi raccolti
Christopher Hitchens ha fortemente criticato Madre Teresa per la mancanza di trattamenti sanitari nei confronti dei malati – specialmente bambini – in cura presso di lei e il suo incoraggiamento ad accettare la povertà e la miseria: Hitchens, nel suo documentario per Channel 4, mostra Madre Teresa che dice a un moribondo «Stai soffrendo come Cristo in croce, di sicuro Gesù ti sta baciando!», e lui che risponde «Per favore digli di smettere di baciarmi».
Nel giugno del 2001, Hitchens fu chiamato da padre David O’Connor dell’Arcidiocesi di Washington a rendere la sua testimonianza nella causa di beatificazione di Madre Teresa, a svolgere cioè quel ruolo che prima, fino al 1983, era detto dell’Avvocato del Diavolo. Ecco una parte della sua dichiarazione:
“…ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un’amica dei poveri quanto un’amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni – e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri.”

3 commenti:

  1. Balle:Così il giornalista "agnostico" narrò l’incontro con la suora morta 10 anni fa.
    E la difese dalle accuse. Terzani: «Credo a Madre Teresa»
    MADRE TERESA DI CALCUTTA
    «Se c’è grandezza è nella semplicità.
    Non è intellettuale e le cose che dice sono elementari,
    ma hanno un fondo di verità come le parabole e restano impresse».
    «Nel 1994 un libro volle attaccarla in nome della ragione,
    eppure basta andare alla "casa dei morenti" a Calcutta e il "miracolo" è davanti agli occhi».Tiziano Terzani

    Nel decimo anniversario della scomparsa di Madre Teresa, riproponiamo il "reportage" dell'incontro che il giornalista e scrittore Tiziano Terzani ebbe con lei a Calcutta nel 1996, poi confluito in gran parte nel volume «In Asia» (Longanesi).
    Avevo appena spento il registratore e la stavo ringraziando per il tempo che mi aveva dedicato, quando lei, guardandomi fissa coi suoi occhi azzurri arrossati dall'età, mi ha chiesto: «Ma perché tutte queste domande?». «Perché voglio scrivere di lei, Madre». «Non scriva di me. Scriva di Lui...», ha detto, alzando gli occhi al cielo. Poi s'è fermata, ha preso le mie mani nelle sue - grandi, tozze e già un po' deformi - e, come volesse confidarmi un gran segreto, ha continuato: «Anzi, la smetta di scrivere e vada a lavorare in uno dei nostri centri... Vada a lavorare un po' nella casa dei morenti». Madre Teresa era tutta lì.
    Per due settimane non ho fatto altro che seguirla; ho passato ore nella "Casa Madre" sulla Circular Road, ho visitato il centro per i lebbrosi, quello per gli orfani, quello per i moribondi, la casa per i ritardati mentali e quella per le ragazze mezzo impazzite nelle prigioni. L'ho accompagnata a Guwahati, nello Stato dell'Assam, dove Madre Teresa è andata a inaugurare il primo "rifugio" in India per le vittime dell'Aids, un'altra categoria di disperati in questo Paese in teoria così tollerante, ma dove i pazienti che risultano sieropositivi vengono cacciati via dagli ospedali, "ostracizzati" dai villaggi e, una volta morti, non vengono neppure bruciati negli inceneritori comunali, ma buttati via assieme alle immondizie.
    Son venuto a Calcutta, sulle tracce di Madre Teresa, spinto da una vecchia curiosità: quella per la grandezza umana. Esiste ancora? E come si esprime? Ho voluto farmi una mia idea della sua opera; sapendo che, per capire Madre Teresa bisogna capire Kaligath, è da lì che sono partito per rifare a grandi tappe il suo straordinario cammino. Già alla porta uno potrebbe bloccarsi, disgustato: "casa per i derelitti morenti" dice un cartello sbiadito sulla porta. Ancora un passo e si legge: il fine più alto della vita umana è quello di morire in pace con Dio. Ci si potrebbe voltare e tornare indietro, in disaccordo con questa interpretazione dell'esistenza, ma gli occhi cadono su una brandina dov'è disteso una sorta di "fagotto" d'ossa e pelle: un vecchio, ormai senza età, con gli occhi lucidi e sbarrati, lotta per prendere le ultime boccate d'aria. Una suora gli siede accanto e gli accarezza una mano. «L'hanno trovato ieri su un mucchio di spazzatura. Fra poco sarà in paradiso».
    Forse il senso di quella scritta sul fine della vita non è, tutto sommato, sbagliato. Kaligath, nella periferia meridionale di Calcutta, è una città di per sé disperante e tragica che a volte sembra essere stata messa da Dio sulla faccia della terra solo per provare che Lui non esiste (oppure che c'è bisogno che esista?). Arrivarci a piedi, passando i due crematori municipali dove centinaia di cadaveri vanno ogni giorno in fumo, soffermandosi davanti ai vari templi e tempietti, bordelli e negozi, venditori di frutta e di amuleti è un perfetto "esercizio spirituale" per spogliarsi dei propri pregiudizi, per lasciarsi dietro quella «ragione» su cui noi occidentali contiamo così tanto per spiegarci tutto.

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    1. Etichetti come balle tutte le inchieste giornalistiche di vari paesi, solo perchè un giornalista italiano ne parla bene?
      Non è che per caso preferisci credere a Terzani proprio perchè ne parla bene?

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  2. a proposito di verità ricordiamo che qs mostro di sadismo fu insignito tra l'atro del:
    Premio Nobel per la Pace "per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace",Premio Balzan per l'umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli "per l'eccezionale abnegazione con la quale ha dedicato tutta la sua vita per soccorrere, in India e in altri paesi del mondo, le vittime della fame, della miseria e delle malattie, gli abbandonati e i morenti, tramutando in azione instancabile il suo amore per l'umanità sofferente.",Premio Magsaysay per la Pace e l'Intesa Internazionale,Onoreficenza indiana Padma Shri,Premio della Pace papa Giovanni XXIII, assegnatole da papa Paolo VI,Premio Kennedy,Premio Templeton,Premio Internazionale Albert Schweitzer,Premio Ceres Medal della FAO per il contributo allo sviluppo sociale,Bharat Ratna, la più alta onorificenza civile dell'India
    ,Nomina a Cittadina Onoraria degli Stati Uniti e assegnazione della Medaglia d'Oro Congressuale
    ....tutti dei poveri pirla che si sono fatti ingannare dalla hitler in sahari...e a parte i premi diciamolo sono gli stessi indiani di religioni non cristiane,proprio quelli che nessun ospedale indiano voleva e che venivano lasciati morire per strada tra le fogne di calcutta che ancora oggi venerano e ringraziano teresa per la sua opera(se fosse come dite voi la dovrebbero odiare e cancellarne la memoria)..infine una donna come lei venne ospitata e curata nei migliori centri ospedalieri americani ? e allora ? cosa c'è di scandaloso ? curare Teresa era ritenuto un onore e un prestigio poterla aiutare(ovviamente come ospite e gratuitamente) e i migliori ospedali del mondo si attivarono per averla come paziente ... perchè non si curò nei suoi ospedali ?semplice perchè finchè "i suoi" medici (spesso volontari )poterono seguirla lo fecero.. ma i suoi ospedali erano ospedali poveri ..in mezzo agli slums..ospedali per le prime urgenze non specializzati in cardiologia o altro.... è come si pretendesse che Gino Strada ammalato di cancro (Dio ce ne scampi è solo come esempio) si facesse curare in un suo ospedale in Afghanistan, specializzato in amputazioni e ferite da arma da fuoco,...una cazzata colossale contro ogni logica..e questo lo capiscono anche i sassi..ma gli anticlericali no..

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