mercoledì 16 luglio 2014

LISTA PARZIALE DI PRETI PEDOFILI CONDANNATI DAL 2000 AD OGGI

Facendo una ricerca approfondita in rete si scopre sembrano essere davvero infiniti i casi di pedofilia perpetuati a danni di minori da parte di preti pedofili in Italia.
Non esistendo un vero documento ufficiale, questa è una lista parziale e non completa.


Ovviamente non bisogna dimenticare i casi in cui i sacerdoti non sono stati denunciati o di quanti hanno deciso che era meglio vedere allontanare il proprio parroco e cercare di dimenticare.
Nella lista non ho inserito i sacerdoti "anonimi" condannati, ossia quelli in cui i giornali non riportano i nomi, ma al massimo le iniziali. 

Non ho inserito nemmeno i sacerdoti in attesa di condanna o quelli ancora sotto processo.
Ci tengo a precisare che ho trovato articoli di abusi sessuali nei confronti di ragazzi maggiorenni, ma ho preferito non inserirli nella lista.
Non ho inserito nemmeno gli oltre 50 casi in cui non sono riuscito a ricostruire tutta la vicenda.
Ultima precisazione: non ho inserito nemmeno i sacerdoti ritenuti colpevoli, ma non processabili per via della prescrizione. Il caso più famoso penso sia quello di Don Lelio Cantini
Ovviamente la lista non è completa e se qualcuno volesse contribuire può inviarmi un messaggio sul blog o sulla pagina

- 10 GENNAIO 2000: 
Foggia, Don Giorgio Mazzocato, 62 anni, originario della provincia di Treviso, ex-parroco di Castelluccio dei Sauri (Foggia) è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione (il pm aveva chiesto una condanna a 7 anni) per molestie sessuali nei confronti di alcuni ragazzini che all'epoca dei fatti avevano dai 7 ai 12 anni.
(qui l'articolo del suo arresto)


- 2 FEBBRAIO 2000: Chiusa San Michele. Condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione Don Marco Gamba, parroco di Chiusa San Michele accusato di violenza sessuale ai danni di minori.
(qui la condanna)

- 29 GENNAIO 2001: Don Renato Mariani, parroco di San Giuliano Milanese, è condannato a 4 anni di reclusione per violenza sessuale su giovani, violenza privata e appropriazione indebita. Attualmente il sacerdote è residente con incarichi pastorali a Garbagnate Milanese.
(qui la condanna)

- 1 OTTOBRE 2003: La Corte d'appello di Torino ha confermato la condanna inflitta in primo grado a Don Luciano Michelotti, ex parroco di una frazione di Vicoforte (Cuneo) per detenzione di materiale pedo-pornografico con minori.
(qui l'articolo del suo arresto)

- 17 DICEMBRE 2003: Don Paolo Gardenal patteggia, davanti al giudice Gianlugi Zulian, la pena di 1 anno e 8 mesi per il reato di violenza sessuale su cinque minori.
(qui la condanna)

- 2 FEBBRAIO 2004: Pinerolo (Torino). Don Roberto Volaterra patteggia la pena di 1 anno e 8 mesi per il reato di violenza sessuale nei confronti di una bambina di 12 anni. 
(qui la condanna)

- 10 APRILE 2004: Gavirate ( Varese). Tre anni e quattro mesi di carcere sono stati inflitti al sacerdote di Gavirate accusato di pedofilia su dodici ragazzi del paese. Al prete è stata riconosciuta la seminfermità mentale ed è per questo che non è stata accolta la richiesta avanzata dalla Procura, che era di dieci anni. Don Roberto Mornati, era arrivato negli anni '80 a Gavirate, trasferito dalla curia dopo che aveva già subito un processo per molestie.

(qui la condanna)

- 20 APRILE 2004: Nuoro. patteggia una condanna a 4.600 euro di multa Don Pietro Sabatini, 46 anni, rettore del seminario vescovile di Lanusei, accusato di aver scaricato da Internet, pagandole con la carta di credito, immagini a contenuto pedopornografico.

(qui l'articolo del suo arresto)

- 11 GIUGNO 2004: Roma. Sei anni di reclusione sono stati inflitti dal gup Marcello Liotta al sacerdote Paolo Pellegrini di 52 anni di Colleferro accusato di violenza sessuale e istigazione all'uso di stupefacenti. Al centro della vicenda processuale i suoi rapporti durati dal 2000 fino a pochi mesi fa con due ragazzi che oggi hanno rispettivamente 12 e 18 anni di età.

(qui la condanna)

- 29 GIUGNO 2004: Teramo. È stato condannato a sei anni di carcere (poi ridotti a 4 per patteggiamento) Don Bruno Tancredi, 54 anni, ex parroco della frazione Monticelli di Teramo. L'uomo e' accusato di abusi sessuali nei confronti di cinque ragazzi tra i 14 e i 16 anni.

(qui la condanna)

- 1 LUGLIO 2004: Grosseto. Due anni e sei mesi per Don Felice Cini, sacerdote accusato di aver molestato sessualmente alcuni bambini nella parrocchia di Arcille, in provincia di Grosseto. Il processo e' durato due anni, alla fine l'imputato ha patteggiato davanti al gup Armando Mammone. Durante l'inchiesta sono stati ascoltati 17 bambini tra i 10 e i 14 anni.

(qui un articolo dove si scopre che il sacerdote continua a dire messa dopo la condanna)

- 7 LUGLIO 2004: Ricorre al patteggiamento anche Don Bruno Puleo, sacerdote condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per abusi sessuali nei confronti di 7 ragazzi che frequentavano il seminario di Agrigento. Ad una delle vittime degli abusi, Marco Marchese, la curia locale ha richiesto un indennizzo di 200.000 euro, quale risarcimento per il "danno" arrecato dalle accuse all'immagine dalla Chiesa di Agrigento; richiesta in seguito ritirata, anche grazie all'intervento della trasmissione televisiva Mi Manda Raitre.
(qui tutta la vicenda)

- 14 LUGLIO 2004: Alessandria, Ha patteggiato una condanna a poco più di tre anni Padre Domenico Marcanti di 48 anni, l'orionino che era stato arrestato nel gennaio scorso con l'accusa di violenza sessuale su minori e circa un mese dopo, a metà febbraio, trasferito dal carcere di Biella in una comunità di preghiera del Pavese agli arresti domiciliari.
(qui l'articolo del suo arresto)


- 15 OTTOBRE 2004: Condannato a 3 anni e mezzo di reclusione Don Giorgio Barbacini per aver compiuto atti sessuali nei confronti di un minorenne extracomunitario, con l'aggravante di averne avuto la custodia e la tutela. I fatti risalgono al 2000, quando Don Giorgio era responsabile della comunità "Migrantes" di Savona, istituita dalla Curia per tutelare i giovani extracomunitari con problemi di ambientamento. Attualmente Don Giorgio è stato trasferito in un'altra diocesi; nei suoi confronti non è mai stata avviata alcuna procedura ecclesiastica.

(qui un articolo in cui si parla della sua condanna)

- 5 LUGLIO 2005: Mondovì Cuneo. Don Renato Giaccardi, 42 anni, sacerdote monregalese, originario di Magliano Alpi (Cuneo), responsabile della preparazione religiosa, di alcuni Istituti della diocesi di Imperia e di Albenga, patteggia appena 4 mesi per i reati di induzione alla prostituzione e favoreggiamento e sfruttamento di minorenni. Ovviamente le gerarchie ecclesiastiche non hanno mai preso nessun provvedimento per il sacerdote che continua il suo lavoro a Loano.
(qui il suo arresto e qui la rivolta dei suoi nuovi parrocchiani)


- 26 OTTOBRE 2005: Lugano Sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale: è la pena inflitta dalla Corte delle Assise Correzionale di Locarno (Ticino) a Don Italo Casiraghi, ex parroco di Gordola, finito sotto inchiesta per aver prestato attenzioni morbose contro alcuni ragazzini che frequentavano la sua parrocchia e l'oratorio.

(qui un articolo in cui si dice che il sacerdote continua a dire messa)

- 20 GIUGNO 2007: Capua Caserta. Don Pasquale Scarola, 64 anni (originario di Curti) parroco della chiesa San Pietro Apostolo di Capua viene condannato a 2 mesi per aver molestato con più di 200 telefonate una ragazzina di nove anni. Don Pasquale celebra regolarmene messa.
 (qui la vicenda)


- 24 FEBBRAIO 2008: Don Massimiliano Crocetti è stato condannato a 4 anni e 4 mesi per tentata violenza sessuale nei confronti di un ragazzo di quindici anni a Oriolo Romano e di un tredicenne di Vetralla. I due paesi dove il prete era stato parroco.
(qui la vicenda)


9 MAGGIO 2008: Roma. Colpevole di atti sessuali su due bambine di 10 anni (le violentò in confessionale) Padre Emilio Manzolini, è stato condannato all'esito del rito abbreviato, a 4 anni di reclusione, dal gup del tribunale di Roma, Marina Finiti.

(qui la condanna)

- 13 GIUGNO 2008Don Pierangelo Bertagna, 46 anni, è stato condannato, con rito abbreviato, a otto anni di reclusione. Era accusato di violenza sessuale su 16 minori, abusi che lo stesso sacerdote confessò al magistrato.

(qui la condanna)

- 13 NOVEMBRE 2008La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a due anni di reclusione, per tentata violenza sessuale ai danni di una bambina, ai danni di di Padre Kevin Churwka, ex parroco di San Giacomo d’Acri.

(qui la condanna)

- 12 LUGLIO 2009: Pavia. Condannato definitivamente a 4 anni per abusi sessuali nei confronti di tre ragazzini minorenni, Don Giuseppe Abbiati. Scarcerato dopo 3 anni per buona condotta.

(qui l'articolo della scarcerazione)

- 7 MARZO 2010: condannato a 3 anni e undici mesi di reclusione, in abbreviato, con le accuse di detenzione di materiale pedopornografico e atti sessuali nei confronti di un minorenne affetto da difficoltà psichiche. Don Pierpaolo Mologni, 63 anni, ex parroco di Lombardore.

(qui la condanna)

- 24 MAGGIO 2010: La settima sezione penale della Cassazione conferma la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione per Don Marco Cerucco, ex viceparroco a Casal di Principe. Fu arrestato in fragranza di reato dai carabinieri appartato in auto mentre violentava un suo alunno di 12 anni.

(qui la condanna)

- 22 OTTOBRE 2010: Bormio. Secondo Bongiovanni, prete gesuita, ha patteggiato una condanna (violenza sessuale nei confronti di un ragazzino di 12 anni) a 10 mesi con la condizionale.
(qui la condanna)


- 8 NOVEMBRE 2010: Avezzano. Don Duilio Testa patteggia a un anno e 40 giorni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di una giovane straniera.
(qui la condanna)


- 25 GENNAIO 2011: La Corte d'appello di Catania conferma la condanna 18 mesi di Don Hansjorhg Rigger, ex docente di teologia a Bressanone, per detenzione di immagini pedopornografiche. Il sito conteneva filmati di abusi sessuali, maltrattamenti e torture nei confronti di bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni.
(qui la condanna)


- 16 MAGGIO 2011: Condannato a 2 anni e 2 mesi Don Nicolangelo Rossi per aver commesso atti sessuali su alcune bambine mentre era sacerdote al Sacro Cuore, la parrocchia del rione Candelaro di Foggia.

(qui la condanna)

- 7 MARZO 2012: Condannato a 4 anni e 2 mesi di detenzione per avere abusato, tra il 2003 e il 2005, di dieci bambini tra i tre e i sei anni, Don Andrea Agostini.
(qui la condanna)


- 23 MAGGIO 2012: Sette anni dopo la denuncia di violenza sessuale da parte di un ragazzino allora quattordicenne arriva la condanna definitiva per Don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio, un paesino in provincia di Como.
(qui la condanna)

- 18 OTTOBRE 2012: Condannato a a sei anni di reclusione don Martin Varkey Parappillil, ex parroco di Murazzano, per i reati di abuso sessuale nei confronti di due minorenni (per una delle due l’accusa si era spinta sino alla violenza).
(qui la condanna)


- 14 NOVEMBRE 2012: condannato a tre anni e mezzo con il rito abbreviato Don Marco Mangiacasale, l'ex parroco di Como-San Giuliano reo confesso di aver molestato sessualmente cinque ragazzine e ora agli arresti domiciliari in un convento del Piemonte.
(qui la condanna)


- 22 MARZO 2013: Nove anni e sei mesi di reclusione a Don Roberto Seppia, l’ex parroco della chiesa dello Spirito Santo di Sestri Ponente processato per tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione minorile, tentata cessione di droga a minori e detenzione di materiale pedopornografico.

(qui la condanna)

- 31 MAGGIO 2013: condannato in appello a 14 anni e due mesi di reclusione per violenza sessuale continuata e aggravata compiuta tra il 1998 e il 2008, Don Ruggero Conti.

(qui la condanna)

- 26 AGOSTO 2013: Condannato in secondo grado a 7 anni e 6 mesi di reclusione Don Giorgio Carli per avere violentato una sua parrocchiana, minorenne all'epoca dei fatti. Il reato è caduto in prescrizione, ma la cassazione condanna la Diocesi a risarcire economicamente (700 mila euro) la vittiama.

(qui la vicenda)

- 2 FEBBRAIO 2014: Dopo un processo lungo 8 anni la Cassazione conferma la condanna a 6 anni di Don Marco Dessì, il padre missionario originario di Villamassagia, per abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico.
(qui la condanna)


- 12 MARZO 2014: Già condannato in passato a 2 anni per atti sessuali con minori di 15 anni, Don Giampiero Bracchi, parroco in un paese nel pavese, è stato condannato a 4 mesi per possesso di materiale pedopornografico.
(qui la condanna)


- 7 MAGGIO 2014: Condannato in Cassazione a 7 anni e mezzo per abusi sessuali su un minore Don Marco Baresi. Il reato avvenne nel 2005 e il sacerdote fu arrestato nel 2007 a cui furono concessi subito i domiciliari.
(qui la vicenda)


- 6 GIUGNO 2014: La cassazione conferma la condanna a 6 anni e 6 mesi per abusi sessuali su minori a Don Paolo Turturro, ex parroco della chiesa di Santa Lucia a Palermo.

(qui la condanna)

martedì 13 maggio 2014

QUANDO C'ERA LUI I TRENI ARRIVAVANO IN ORARIO...qualche mito da sfatare.

Mito: Devi ringraziare il Duce se esiste la pensione.

Realtà: In Italia la previdenza sociale nasce nel 1898 con la fondazione della "Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai", un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch'esso libero degli imprenditori. Mussolini aveva in quella data l’età 15 anni. L’iscrizione a tale istituto diventa obbligatoria solo nel 1919, durante il Governo Orlando, anno in cui l’istituto cambia nome in “Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali”. Mussolini fondava in quella data i Fasci Italiani e non era al governo.
Tutta la storia della nostra previdenza sociale è peraltro verificabile sul sito dell'Inps. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969. Mussolini in quella data è morto da 24 anni.


Mito: Il Duce garantì l'assistenza sanitaria a tutti lavoratori.

Realtà: Con la legge dell'11 gennaio 1943, n. 138, con il nome di Ente mutualità fascista - Istituto per l'assistenza di malattia ai lavoratori, venne istituita la prima Cassa Mutua di Assistenza di Malattia che offriva tutele solo ai lavoratori del pubblico impiego. Tutti gli altri non ne avevano diritto.

Il diritto alla tutela della salute per tutti nasce il 13 maggio 1947, data in cui viene istituita l’INAM, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro le malattie, riformato nel 1968, con la legge n. 132 (cosiddetta "legge Mariotti"), che assisteva tutti i lavoratori, anche coloro che dipendevano da imprese private.
Nel 1978, con la legge n. 833 del 27 dicembre, veniva estesa, oltre che l’indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto all'assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale, con decorrenza del 1º luglio 1980 (la cosiddetta "riforma sanitaria"). La norma era chiaramente ispirata al National Health Service (NHS) britannico.


Mito: La cassa integrazione guadagni è stata pensata e creata dal Duce.


Realtà: La cassa integrazione guadagni (CIG) è un ammortizzatore sociale per sostenere i lavoratori delle aziende in difficoltà economica. Nasce nell'immediato dopoguerra per sostenere i lavoratori dipendenti da aziende che durante la guerra furono colpite dalla crisi e non erano in grado di riprendere normalmente l’attività. Quindi la cassa integrazione nasce per rimediare ai danni causati dal fascismo e della guerra che hanno causato milioni di disoccupati.


Mito: Il Duce ha avviato il progetto della bonifica pontina.

Realtà: I primi lavori di bonifica cominciarono nel 1924 con l'istituzione del Consorzio di Bonifica di Piscinara che avviò la canalizzazione delle acque del bacino del fiume Astura, riprendendo un progetto di Leonardo Da Vinci, interessato anche lui su una ipotesi di bonifica. Addirittura i primi lavori furono eseguiti da i Volsci (intorno al VI secolo a.c.) che, con un sistema di drenaggio a base di cunicoli rimasti celebri e forse insuperati, riuscirono ad assicurare la disciplina delle acque per cui la zona divenne prosperosa e fertile. Mussolini, quindi, non ha avviato un bel niente.


Mito: Ai tempi del Duce eravamo tutti più ricchi.

Realtà: Mussolini permise agli industriali e agli agrari di aumentare in modo consistente i loro profitti, a scapito degli operai. Infatti fece approvare il loro contenimento dei salari.
Nel 1938, dopo 15 anni di suo operato, la situazione economica dell’italiano medio era pessima, il suo reddito era circa un terzo di quello di un omologo francese.


Mito: Il Duce ha fatto costruire grandi strade in Italia.


Realtà: Il programma infrastrutturale che prevedeva la costruzione delle strade completate durante il ventennio cominciò già durante il quinto governo di Giovanni Giolitti, avendo constatato l’impossibilità di uno sviluppo industriale in mancanza di solide strutture.


Mito: Il Duce è stato l'unico uomo di governo che abbia veramente amato questa nazione.

Realtà:  "Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative"
Già...proprio amore.
Mussolini amava talmente l’Italia che:
- ha instaurato una dittatura
- ha abbassato tutti i salari
- ha firmato i Patti Lateranensi
- ha portato il paese al collasso economico
- ha tolto la libertà ai cittadini italiani
- instaurando le leggi razziali ha scritto una delle pagine più infami e vili della storia italiana.
Voleva così bene al suo popolo da farlo sprofondare in una guerra civile quando fu esautorato dal potere creando la Repubblica Sociale Italiana. Un paese già allo sbando a causa dell'armistizio dell'8 settembre e provato dalla guerra (condotta da lui con esiti a dir poco disastrosi) venne dilaniato ancora di più tra cosiddetta" Repubblica di Salò" e Italia liberata.

Tra l'altro, non è vero neppure che che “quando c’era lui i treni arrivavano in orario”.

Come spiega questo articolo dell'Indipendent si tratterebbe infatti di un mito derivante dalla propaganda durante il Ventennio.
La puntualità dei treni era infatti per la propaganda fascista il simbolo del ritorno all'ordine nel paese ma, in realtà, è solo grazie alla censura sistematica delle notizie riguardanti incidenti e disservizi ferroviari che questa immagine si è potuta formare.

Cari nostalgici del fascismo,
il mascellone è finito appeso a testa in giù con le persone che prendevano a calci il suo cadavere. Chiedetevi il perchè.

venerdì 14 marzo 2014

ERRORI ARGOMENTATIVI DA EVITARE: manuale per una sana conversazione

Le fallacie sono errori nascosti nel ragionamento che rendono le argomentazioni non valide dal punto di vista logico. Il termine fallacia deriva dal latino fallere che significa ingannare. Il più delle volte vengono utilizzate di proposito, con l’intento di ingannare e/o persuadere l'interlocutore e convincerlo del fatto che chi parla abbia ragione. Altre volte, invece, sono errori che commettiamo tutti noi quando discutiamo con qualcuno, senza accorgerci che rendono illogico il nostro ragionamento.
Questo è l'elenco delle fallacie logiche più comuni:

Argumentum ad verecundiam (Appello alle autorità): Il fatto che qualche persona importante condivida le tue idee non vuol dire che le tue idee siano vere.

- "A" è un’autorità nel campo della medicina. 
- "A" afferma che dio esiste.
- Se lo dice "A" allora è vero.
Il fatto che "A" sia un'autorità nel campo della medicina, non vuol dire che lo sia in ogni campo.

Argumentum ad populum (Appello alla massa): Il fatto che molte persone condividano la tua idea non rendono vera la tua idea.

- La maggior parte delle persone crede in dio.
- Allora dio esiste.
Il fatto che molte persone credano in qualcosa, non rendono quel qualcosa esistente e, soprattutto, la credenza popolare non è una prova.

Straw man argument (Argomento dell'uomo di paglia): Confutare un argomento dell'avversario, riproponendolo in maniera esagerata, mettendogli in bocca parole che non ha mai detto, con lo scopo di confutare più facilmente la sua tesi.

- A: La chiesa dovrebbe fare qualcosa per fare cessare la pedofilia clericale.
- B: I preti non sono tutti pedofili, non puoi fare di tutta l'erba un fascio
"A" non ha mai detto che i preti sono tutti pedofili e "B", sostituendo il concetto con uno simile, cerca di smontare l'affermazione di "A".

Post hoc ergo propter hoc (dopo di questo, quindi a causa di questo): Pensare che un evento ne causa un altro semplicemente perché la causa proposta è capitata prima dell’effetto proposto.

- Ho vinto al lotto dopo che il parroco mi ha benedetto casa.
- Quindi è merito della benedizione.
Non ci sono prove adeguate per affermare che se A capita prima di B, allora A è la causa di B.

Argumentum ad hominem (argomento contro l'uomo): Invece di dimostrare la falsità di un'affermazione, si attacca la persona che la sostiene.

- "A" dice che il matrimonio dovrebbe essere un diritto esteso a tutti, anche a chi non è etero.
- "B" attacca "A" su un qualcosa di personale e irrilevante, discreditandolo.
- Quindi l'affermazione di "A" è sbagliata.
I comportamenti di una persona, nella maggior parte dei casi, non hanno un legame con la verità o la falsità della tesi che cerca di esprimere.

Nessun vero scozzese (Antony Flew, la petizione di principio): Fare un appello alla purezza quando la propria tesi è stata demolita, con l’obiettivo di creare nuovi criteri.

- A: Tutti i credenti sono contro tutte le discriminazioni.
- B: Mio zio è credente ma non sopporta i gay.
- A: D'accordo, ma tutti i VERI credenti sono contro tutte le discriminazioni.
Inutile dire "io sono un VERO credente e quell'altro no", possono esserci persone che compiono atti sgradevoli che condividono la tua fede e potrebbero dire di te la stessa cosa.

Argumentum ad ignorantiam (Appello all’ignoranza): Si basa sull'affermare che una tesi è vera solo per il fatto che non è stata provata la sua falsità o viceversa, in pratica l’onere della prova viene messo dalla parte sbagliata.

- Non puoi provare che dio non esista, quindi esiste.
Il fatto che ancora non si conoscano le cause di un evento non significa che esse siano attribuibili a dio.

Tu quoque: Fare notare che la persona non è coerente con quello che dice, criticandone l'integrità e non la sua presa di posizione.

- A: È moralmente sbagliato obbligare una donna a portare a termine una gravidanza
- B: Ma se tu hai deciso di partorire, come fai ad essere favorevole all'aborto?
Il fatto che le azioni della persona non coincidano con il suo ragionamento, non rende il ragionamento sbagliato.

Colpa per associazione (Errore della cattiva compagnia): rifiutare un'affermazione semplicemente perché viene mostrato che persone che non ti piacciono l'accettano.


Chiaramente esistono altre decine di fallacie, ma credo che questi siano gli errori argomentativi più comuni.

martedì 11 marzo 2014

MOVIMENTO 5 STELLE: UN'AZIENDA PRIVATA CON IMPIEGATI PAGATI DA NOI

Leggo direttamente dal NON STATUTO del Movimento 5 Stelle:

ARTICOLO 3 – CONTRASSEGNO 

Il nome del MoVimento 5 Stelle viene abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso.
Il Movimento 5 stelle è l'unico partito che non ha un leader, ma un proprietario che, ovviamente, non può essere cacciato. 

 ARTICOLO 1 – NATURA E SEDE 

Il “MoVimento 5 Stelle” è una “non Associazione”. Rappresenta una piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e trova il suo epicentro nel blog www.beppegrillo.it. 
La “Sede” del “MoVimento 5 Stelle” coincide con l’indirizzo web www.beppegrillo.it.  I contatti con il MoVimento sono assicurati esclusivamente attraverso posta elettronica  all’indirizzo MoVimento5stelle@beppegrillo.it. 
Chissà se esiste un altro partito al mondo con un sito pieno di pubblicità e i cui guadagni non finiscono nelle casse del partito ma nelle tasche del proprietario? Perchè qui, l'unico a godere economicamente degli introiti della piattaforma ufficiale del movimento, è solamente uno: Beppe Grillo.
E dalle elezioni del 2013 c'è stata una vertiginosa crescita del lettori del suo blog. Più lettori, più guadagni.

Il Movimento 5 Stelle è un'azienda privata con dei dipendenti in parlamento, che lavorano per Grillo (e Casaleggio), pagati dallo Stato, cioè da noi. 


E voglio precisare per l'ennesima volta che Io non metto in dubbio la sincerità e l'onestà di molti simpatizzanti animati da ottime intenzioni, molto probabilmente spinti dall'idea iniziale del movimento, io dubito solo del comportamento di Grillo (e di Casaleggio).


sabato 8 marzo 2014

IO EX TRASTRONG: AVEVO UNA PAGINA FACEBOOK.

- Coglione
- Testa di minchia
- Frocio
- Sapessi chi sei ti spezzerei le gambe
- Non capisci un cazzo
- Finocchio
- Fatti una vita
- Pusillanime
- Evita di sparare cagate
- Figlio di troia
- Tua madre doveva abortire


A me non piace la stracciatella. Giuro, mi risulta immangiabile...solo che non insulto i gelatai che la producono. Semplicemente evito di mangiarla...
Da qualche annetto scrivo i miei pensieri in forma del tutto anonima su Facebook. Mi piace che molta gente scelga volontariamente di leggermi, davvero. Sapere di essere apprezzato come persona, devo dire che è una bella sensazione.
Poi l'anonimato mi aiuta parecchio:
- posso veramente scrivere ciò che penso
- se sbaglio posso tranquillamente ammetterlo senza la paura che venga sminuita la mia persona (che è una cosa che preoccupa molti)
- amplifica la mia onestà intellettuale
- posso confrontarmi senza la paura di ritrovarmi con qualche esaltato al cancello di casa (credetemi se vi dico che è difficile capire la differenza tra un troll e un estremista).
Una cosa a cui non mi sono mai abituato sono gli insulti e le minacce. Anche se nessuno sa il mio vero nome, sono comunque una persona. Educata, aggiungerei. Vi prego di non confondere la mia categoricità con l'arroganza. Per anni sono stato coperto dai peggiori insulti e non ho mai reso il favore praticamente a nessuno. Ora voi potreste dire che chi decide di aprire una pagina, poi non deve rompere i coglioni se riceve delle critiche. E avete pure ragione. Solo che io non mi lamento delle critiche; cazzo, sono io il primo a criticare ciò che non mi piace. Posso mai lamentarmi di un qualcosa in cui eccedo? Assolutamente no. Oggi non sopporto più chi mi insulta, chi mette in dubbio la mia onestà e la mia moralità, chi si sente offeso perchè su un argomento non la pensiamo allo stesso modo, chi mi minaccia. Tutto ha un limite e con me il limite è stato passato da un bel po'.
Quale persona sana di mente continuerebbe a scrivere se poi, invece di un normale confronto, si trova davanti a gente capace solo ad insultare? Chi cercherebbe di spiegare il proprio punto di vista a degli orsi in uno zoo? Il mio non è un lavoro, ma un piacere personale. Se finisce il piacere, rimane solo una grandissima perdita di tempo. Purtroppo.

venerdì 7 marzo 2014

IL PROBLEMA DELLA LIBERTÀ

Il problema con la libertà è che permette alle persone di fare cose che a noi non piacciono. Cose che offendono la nostra sensibilità.
Se un qualcosa non ci piace lo definiamo immediatamente indecente. Un bacio tra due uomini diventa subito un'azione immorale, un'azione che nessuna persona decente dovrebbe fare. Le azioni che urtano la nostra sensibilità, sono azioni che a nessuna persona andrebbe permesso di farle. Proteggiamo i nostri personalissimi sentimenti, la nostra libertà di non essere offesi, limitando la loro libertà di fare le cose che ci offendono.
La libertà non segue la nostra personalissima morale. Per me è sbagliato credere in un'entità superiore. Vedere persone che cercano di giustificare i crimini commessi dalla chiesa cattolica mi fa incazzare ma, effettivamente, non invadono la mia vita, non mi recano alcun danno. Fanno queste cose perché credono che la morale cattolica sia effettivamente quella giusta, perché è parte della loro ricerca della felicità (anche se il difendere l'indifendibile è oggettivamente un'idiozia).
Questa è la cosa più difficile da mandar giù. Se giustamente permettiamo alle persone di essere libere, allora dobbiamo accettare il fatto che queste persone potrebbero fare delle cose che ci fanno incazzare. E non dobbiamo/possiamo fare niente per evitarlo. Non possiamo pensare di controllare la vita degli altri o che gli altri si comportino come piace a noi. Bisogna punire le persone che commettono un crimine, ma dobbiamo anche capire che molte cose che noi criminalizziamo, in realtà, non infrangono nessuna legge. Semplicemente non ci piacciono. Non fanno male a nessuno se non a loro...e in molti casi non fanno male a nessuno.

domenica 2 marzo 2014

MADRE TERESA DI CALCUTTA: IL TOPO ALBANESE

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxhe Bojaxhiu è stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Ritenuta santa già da viva grazie a una sagace operazione di marketing, fu beatificata a tempo di record il 19 ottobre 2003 (6 anni dopo la sua morte).
“La protettrice dei poveri” in realtà, li costringeva a vivere i loro ultimi giorni in un ospedale privo di ogni comfort, nonostante le offerte miliardarie provenienti da ogni parte, specie da bancarottieri e dittatori sanguinari.
La qualità delle cure infatti, è stata criticata dalla stampa medica (fra cui il The Lancet e il British Medical Journalche hanno riferito il riuso degli aghi delle siringhe, le cattive condizioni di vita – per via ad esempio dei bagni freddi per tutti i pazienti – e un approccio antimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche).
Nel 1991 il direttore di “The Lancet”, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta la descrisse disorganizzata e in mano a suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con possibilità di guarigione, che comunque rischiavano sempre più la morte per le infezioni e la mancanza di cure.
Anche lo scrittore indiano Aroup Chatterjee e la rivista Stern (che nel 1998 pubblicò un articolo fortemente critico su Madre Teresa, dal titolo “Madre Teresa, dove sono i tuoi milioni?” frutto di una inchiesta durata un anno) hanno avanzato dubbi sul reale impatto delle opere di Madre Teresa.
Aroup Chatterjee in particolare si è mostrato molto polemico nel suo libro Mother Teresa: The Final Verdict, criticando le azioni e le pubbliche dichiarazioni come la posizione antiabortista, l’estrema semplicità delle pratiche mediche del suo ordine che, per esempio era poco incline al trattamento del dolore.
Anche Michaël Parenti, figura conosciuta del movimento progressista nordamericano, ha criticato le sue relazioni con alcuni personaggi quali Keating o “Baby doc”, il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier. Secondo lui madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte
Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell’Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l’ordine di madre Teresa sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria indiana. Secondo lui, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori così come si distingueva nella scarsa visibilità alla destinazione dei fondi raccolti
Christopher Hitchens ha fortemente criticato Madre Teresa per la mancanza di trattamenti sanitari nei confronti dei malati – specialmente bambini – in cura presso di lei e il suo incoraggiamento ad accettare la povertà e la miseria: Hitchens, nel suo documentario per Channel 4, mostra Madre Teresa che dice a un moribondo «Stai soffrendo come Cristo in croce, di sicuro Gesù ti sta baciando!», e lui che risponde «Per favore digli di smettere di baciarmi».
Nel giugno del 2001, Hitchens fu chiamato da padre David O’Connor dell’Arcidiocesi di Washington a rendere la sua testimonianza nella causa di beatificazione di Madre Teresa, a svolgere cioè quel ruolo che prima, fino al 1983, era detto dell’Avvocato del Diavolo. Ecco una parte della sua dichiarazione:
“…ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un’amica dei poveri quanto un’amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni – e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri.”